Seconda lezione
Che cosa è la politica e come la concepiamo. La politica come “luogo” e la politica come “logica”. La politica tra sistema e conflitto
Orario: dalle ore 10.30 alle ore 12.30
Luogo: Sede AlterFestival, via Orefici 9, Rovereto (TN)
Il corso è gratuito ed è costituito da cinque lezioni. E' gradita l'iscrizione inviando una email a info@alterfestival.it
Apertura alle ore 10.00, ingresso libero
Presentazione del corso
DIALOGO TRA UN PASSANTE E LA SKHOLÉ
PASSANTE: Voi parlate di politica! Fatelo pure, se volete… lo fanno in molti. Ma a me non interessa, e guardate che interessa a ben pochi. Io ho già le mie idee… La politica serve a “quelli che fanno politica”: per fare soldi, per fare carriera, per avere privilegi, per fare intrallazzi e prendere in giro la gente sciorinando bla-bla-bla. E poi la politica è, quasi sempre, una cosa sporca, fatta di falsità e corruzione… È inutile che stia a perdere il mio tempo con voi, ho altro da fare… È inutile che vi mettiate a difendere la politica: è una causa persa!
SKHOLÉ: Ma noi non vogliamo “difendere la politica”. Facciamo altro. E poi, ci scusi, ma lei sa davvero cosa e quante cose è la politica? Sa come funziona? Ha idea delle sue molte facce e di come si annidi in ogni dove (anche dove meno ce la si aspetterebbe)? Si è mai chiesto, ad esempio, come mai la parola ‘democrazia’ abbia avuto tanto successo nella storia e bene o male continua a essere un brand tanto fortunato? Venga a sentirci… Magari si diverte anche un po’, scopre qualcosa di curioso o di inaspettato… Per farle cambiare idee? Ma quando mai, questo è affar suo, a noi non interessa. A noi interessa istigare al “sorriso della conoscenza”, non indicare cosa pensare. Non ci interessa dirle da quale parte girare all'incrocio. E si ricordi, caro mio, che la strada che ogni giorno percorriamo è piena di incroci, anche dove non sembra… E ogni volta bisogna capire dove svoltare, caro mio…
ANDARE A SCUOLA? MA DAI…
Andare a scuola?! Sì, ma chiariamoci. Scuola nel senso di skholé, come era intesa nell'antica Grecia, la civiltà da cui abbiamo ereditato gran parte del linguaggio con cui parliamo delle cose di interesse pubblico e il linguaggio della politica. Skholé indica uno spazio fisico e culturale dove trascorrere piacevolmente il tempo libero: lo spazio dell'otium latino, dove esercitare, attivare e coltivare le facoltà intellettuali, dell’intelligenza che è comprensione delle cose, dove fare lezione e dialogare LIBERA-MENTE, indipendentemente da specifici e immediati “scopi pratici”. Skholé è una scuola per comprendere quell'insieme fatto di POLIS, POLITIKÈ, POLEMOS: le tre parole con cui i Greci nominavano le diverse facce, tra loro interdipendenti, di quel caleidoscopio che è la politica.
POLIS ci rammenta che la politica costituisce il tessuto della città (polis) come convivenza civile tra diversi, come comunità politica.
POLITIKÈ téchne ci rammenta che la politica è anche competenza tecnica per il governo e l’auto-governo della città e degli affari pubblici, per amministrare e per approntare le politiche pubbliche.
POLEMOS ci rammenta che la politica è anche conflitto e lotta, tipicamente ineliminabili in un mondo caratterizzato da pluralismo dei valori, da antagonismo delle fedi, degli interessi materiali e delle ideologie, poiché un mondo senza pluralismo, antagonismo e conflitto sarebbe un mondo senza libertà, sarebbe cioè un mondo totalitario, un’utopia o una distopia a seconda dei gusti.
Alla nostra Skholé non interessa indottrinare, né insegnare come diventare amministratori pubblici o “professionisti e mestieranti della politica”. Interessa stimolare a comprendere che cosa è la politica e le sue millanta sfaccettature: comprendere perché l’uomo (e la donna, beninteso) è un “animale politico” e cosa questo significhi e implichi ai nostri giorni.
Negli anni ’70 dello scorso secolo, il socio-antropologo e filosofo Ivan Illich sosteneva la necessità di “descolarizzare la società”. Coglieva i limiti, i guasti e gli effetti perversi che l’istituzione scolastica (con le sue rigidità, standardizzazioni, dogmatismi e funzionalismi) aveva seminato nella vita sociale e nelle pratiche culturali. L’effetto finale di questo processo che chiameremmo di “moderna scolarizzazione della società” è stato quello di impoverire la forza creativa, educativa, critica e virtuosa dell’apprendimento e dell’uso della cultura, e così svuotare anziché arricchire la “cassetta degli attrezzi” dei giovani e dei cittadini tutti.
La Skholé curata dal prof. Nevola intende muoversi in un’altra direzione, solo apparentemente opposta a quella adombrata da Illich: “socializzare la scuola” e attualizzare il senso del suo antico e originario significato. E con questo portare la scuola e la cultura nella vita sociale e civile. A tal fine POLIS, POLITIKÈ, POLEMOS persegue l’ambizioso progetto di contribuire a un Rinascimento del “senso della scuola” nella vita contemporanea, mettendo a disposizione delle persone competenze e strumenti culturali in grado di alimentare l’Autonomia del giudizio di ciascuno nel decifrare le nozioni, le narrazioni e le informazioni che si affastellano il nostro mondo e le nostre idee di politica. Si tratterà di mettere sempre meglio a fuoco il vocabolario, la semantica e la sintassi del linguaggio con cui solitamente parliamo di politica. L’obiettivo sarà di perseguire una maieutica che aiuti le persone a darsi una voce critica ma rigorosa di fronte al “mondo dato per scontato” che pesa su di noi e che ci imprigiona già dentro le nostre teste.
“Com-prendere” (“prendere con sé”): è, allo stesso tempo il mezzo e il fine tanto della conoscenza teorica e pratica, quanto della comunicazione che ha luogo tra quei singolari “animali politici” che sono gli esseri umani. “Comprendere” è il filo rosso che colora il nostro progetto di PAIDEIA NELLA MODERNITÀ. All'infuori di questo non resta altro che scivolare, lentamente o velocemente, nella “fine della storia”, nel vuoto delle alternative possibili, nell'arrabattarsi a galleggiare e a sopravvivere alla giornata. Una giornata che può rivelarsi durare tutta una vita.
GASPARE NEVOLA
Gaspare Nevola è professore ordinario di Scienza politica all'Università di Trento. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche e innovative su temi quali cultura politica, democrazia, integrazione europea, conflitto politico, epistemologia. Opinionista per giornali, radio e tv. Cura il sito-blog “Tempi difficili” (https://gasparenevola.net/). In corso di stampa il suo nuovo libro: La convivenza tra diversi.